"Una cabina di
regia con Palazzo Chigi e con la Regione l'abbiamo già. Bisognerà
allargarla anche al Vaticano. Moltiplicheremo per cento i nostri sforzi.
E io proporrò una gestione minimalista dell'evento, senza sfarzi né
grandiosità: come, conoscendolo, vorrebbe il papa". Per il sindaco di
Roma Ignazio Marino, intervistato da Repubblica e Messaggero,
"il Giubileo va visto come una grande opportunità, non un problema.
Avremo sì costi straordinari, ma il Pil della città farà un enorme balzo
in avanti".
"Abbiamo già dimostrato
l'anno scorso di saper organizzare la beatificazione di due papi,
Montini e Wojtyla: quel 27 aprile arrivarono un 1,5 milione di
pellegrini, 2 miliardi di persone ci hanno guardato in tv e tutto è
filato liscio", ricorda Marino. "Quella giornata, costata 7 milioni di
euro, mi ha insegnato una cosa importante: Roma deve ricevere risorse
extra in quanto capitale della Repubblica, come Parigi e Londra. E
quest' anno, per volontà precisa del premier Renzi, il governo ci ha
dato 110 milioni. Quella è la somma necessaria in un anno ordinario, ora
serviranno risorse straordinarie".
Sulla necessità di una manutenzione straordinaria,
"stavamo già ragionando da mesi, nella preparazione del piano triennale
di investimenti, e con il ministero dell'Economia abbiamo trovato gli
strumenti adatti. Il governo - spiega Marino - ci ha promesso un
allentamento dei vincoli del patto di stabilità degli enti locali, che
ci permetta di poter investire risorse già a disposizione ma bloccate
dal patto".
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