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Val di Chiana

Val di Chiana
Castello di Civitella in Val di Chiana.

mercoledì 28 settembre 2011

Civitella della Chiana, Giovedì 29 settembre consiglio comunale aperto

Civitella della Chiana, Giovedì 29 settembre consiglio comunale aperto

Lista Civica per Civitella

Si svolgerà giovedì 29 settembre dalle ore 21,30 in poi il consiglio comunale a Civitella in Val di Chiana aperto alla cittadinanza e richiesto dalle opposizioni per discutere sulla difficile situazione finanziaria del Comune. Infatti è datata 20 agosto una allarmata relazione della Ragioneria Comunale che evidenziava il concreto rischio di non rispetto del “patto di stabilità” per l'anno 2011 con conseguenze che sarebbero deleterie per l'intera comunità di Civitella. Ed anche la stangata che la maggioranza consigliare ha inteso approvare il 30 agosto 2011 con l'aumento dell'accise sull'energia elettrica (50 euro in più per ogni famiglia nel 2011) e l'aumento di altre tariffe comunali potrebbe non bastare. Peraltro appare evidente che in assenza di interventi strutturali sulla macchina amministrativa comunale, sulle politiche di entrata e sulla gestione dei servizi, il problema finanziario si ripeterà anche nei prossimi anni. Visto il momento assai delicato che attraversa il Comune, il Gruppo consigliare “Lista Civica per Civitella” invita tutti i cittadini a partecipare al Consiglio Comunale del 29 settembre.

lunedì 26 settembre 2011

Gioco d'azzardo e alcol, Regione e Asl rafforzano le attività di prevenzione e cura

Gioco d'azzardo e alcol, Regione e Asl rafforzano le attività di prevenzione e cura

Ufficio stampa AZ. USL 8 Arezzo


300.000 euro al contrasto delle dipendenze da alcol e gioco d'azzardo patologico. 20.000 al Ser.t della Asl di Arezzo.

AREZZO - Un tempo quando si parlava di dipendenze si pensava esclusivamente alle sostanze stupefacenti. Un problema ancora presente, ma che negli anni è stato affiancato e superato da altre dipendenze, come quelle dell’alcool e del gioco d’azzardo.
"Sono in crescita i comportamenti di dipendenza, con tutti i rischi connessi, sia per le persone che ne soffrono che per i loro familiari e per quanti vivono loro vicini - dice l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - Le dipendenze da alcol e dal gioco d'azzardo sono molto indicative in questo senso. Come Regione stiamo compiendo uno sforzo rilevante per limitare, e prima di tutto prevenire, questi comportamenti, offrendo a chi ne è vittima tutti gli strumenti per uscirne".
La Regione ha deciso un nuovo finanziamento finalizzato a progetti specifici contro le dipendenze da alcool e gioco d’azzardo: 300.000 euro, ventimila dei quali destinati alla Asl di Arezzo, che su questa materia ha sempre sviluppato una attività di grande qualità e con riscontri oggettivi di successo.

ALCOL UN FENOMENO CON NUMERO DI CAPOGIRO
L'Europa è il continente con il più alto consumo pro capite di alcol nel mondo, un primato che rappresenta il terzo fattore di rischio per la salute, responsabile di 195.000 morti ogni anno e causa di mortalità prematura per il 12% dei maschi e 2% delle femmine. La stima del costo economico dei danni dovuti all’alcol per l'UE è di 125 miliardi di euro per anno.
Per quanto riguarda l’Italia, il report dell’ISTAT relativo ai dati 2010 evidenzia che il 26,3% della popolazione (14 milioni 126 mila persone) beve alcolici quotidianamente, mentre il 38,4% ha consumato alcol almeno una volta fuori dai pasti. La popolazione più a rischio di consumo non moderato è quella anziana: si tratta di 2 milioni e 915 mila persone di 65 anni e più (il 43,5% dei maschi e il 10,6% delle femmine). La popolazione più a rischio di “binge drinking” è quella giovanile (18-24 anni): si tratta di 698 mila persone (il 16,6% dei giovani) con un rapporto tra maschi e femmine pari a tre.
La Toscana risulta essere una delle regioni nelle quali si beve di più, preceduta solo dal Molise e dalla Basilicata per i maschi, e dalla Liguria e l’Umbria per le femmine. In termini di sanità pubblica la quota di popolazione definita “a rischio”, costituisce il 12,7% dei maschi e il 12,1% delle femmine rispetto al 9% dei maschi e al 7,3% delle femmine in Italia. Questa quota, in Toscana, è superiore alla media italiana per ogni età, eccetto che per le femmine tra i 40 e i 49 anni. Sarebbero così quasi 400.000 le persone che bevono a rischio in Toscana. Nel 2010 in Toscana, gli alcolisti in carico ai servizi pubblici (Sert/équipe alcologiche) sono stati 5.000.
Nell’ultimo anno gli utenti in carico al Dipartimento delle Dipendenze di Arezzo a causa di problemi alcol-correlati risultano complessivamente 642 di cui 151 (maschi 110; femmine 41) nuovi utenti dell’anno 2009. Anche in questo settore di attività si è registrato un incremento sia rispetto al totale degli utenti in carico sia rispetto alla nuova utenza. La maggior parte dei pazienti ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni.

GIOCO D’AZZARDO, FA MALE ANCHE QUELLO LEGALIZZATO
Di gioco ci si ammala, fino a diventarne dipendenti. Un fenomeno che continua a provocare danni seri alle persone e alle loro famiglie.
In Italia, secondo l’Eurispes, sono 35 milioni le persone interessate e coinvolte nel gioco lecito con una spesa complessiva, negli ultimi sei anni, di 194 miliardi di euro.
L’espansione del mercato del gioco sta portando ad una deriva patologica del gioco d’azzardo come questione di salute pubblica.
Aumentando le persone che si avvicinano ai giochi legalizzati dallo Stato (slot, superenalotto, bingo, Win-for-life, poker-on-line, ecc.) crescono in maniera proporzionale i giocatori che sviluppano una vera e propria malattia: per l’Eurispes, da uno a due adulti su 100 in Italia sviluppa un rapporto problematico con il gioco d'azzardo. Un popolo spesso nascosto, ma numeroso (da 300.000 a 600.000 persone) e crescente, anche per la diffusione dei giochi legalizzati, si trova ad affrontare gravi problemi di ordine finanziario, legale, sanitario e psicologico.
Tra i giocatori d'azzardo patologici si riscontrano alti tassi di insonnia, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, ipertensione arteriosa e cefalea; particolarmente gravi i disturbi d'ansia e depressivi, con un aumento sensibile del rischio di suicidio: dal 48 al 70% dei giocatori patologici pensa al suicidio e dal 13 al 20% lo tenta.
Nel 2010 in Toscana, secondo un studio realizzato dall'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità, fra i giovani tra 14 e 19 anni, emerge che 95.900 teenagers hanno giocato d'azzardo almeno una volta nella vita. Nello stesso anno, i giocatori d'azzardo patologico in carico ai servizi pubblici (Sert) sono stati circa 400.
Nella zona aretina sono oltre duecento gli uomini e le donne con problematiche di gioco d'azzardo e altre dipendenze comportamentali, che si sono rivolte al SerT dal 2004 ad oggi. Centoventisette, le famiglie prese in carico con un percorso integrato psico-socio-sanitario che si articola in trattamenti individuali e/o familiari e/o di gruppo.
Il 91% delle persone che si rivolgono al SerT chiede aiuto per gioco d'azzardo patologico, il 6% per shopping compulsivo e il 3% per dipendenza da internet. Tra i giocatori, il 75% è giocatore di slotmachine; il 13% di gratta-e-vinci, il 10% di scommesse sportive e il 2% di lotto. L'età media di accesso al Servizio è di 46 anni.
Dal punto di vista socio-anagrafico, il 57% dell'utenza presa in carico è coniugata o convivente, il 31% è celibe/nubile, il 10% è separato/divorziato e il 2% è vedovo. A livello di istruzione, il 68% ha la licenza media inferiore, il 25% ha la licenza media superiore, il 5% ha la laurea e il 2% ha la licenza elementare. A livello lavorativo, il 61% è un lavoratore dipendente, il 16% è disoccupato o sottoccupato; il 15% è pensionato/casalinga; il 5% è un lavoratore autonomo, il 3% è studente.
Negli ultimi due anni si evidenziano alcuni dati interessanti: rispetto ai nuovi utenti, il 23% di questi si connota come utenza giovane (sotto i 34 anni) che associa al gioco principale (in particolare, slotmachine o scommesse sportive) il gioco in internet (poker-on-line).
Solitamente, intervengono i medici di famiglia o i servizi comunali per attivare il contatto con il SerT, ma negli ultimi anni sono sempre più i giocatori e familiari che si rivolgono direttamente al servizio, per propria scelta. Un risultato che premia le azioni di sensibilizzazione e di informazione messe in atto dalla rete territoriale per il gioco d'azzardo, che vede riuniti Dipartimento delle Dipendenze della Asl, Enti Locali, Prefettura, Guardia di Finanza, Caritas, Misericordia, Associazioni di categoria e Associazione Mirimettoingioco