Ufficio stampa Comune di Arezzo
“Il Comune di Arezzo è capofila di un progetto provinciale di accoglienza nella rete
SPRAR,
nell’ambito del quale sono accolte 50 persone così distribuite: 15 ad
Arezzo, 11 a Montevarchi, 5 a Poppi, 7 a Sansepolcro. Infine ne hanno
accolti 4 ciascuno i Comuni di Bibbiena, Bucine e Cortona. Un meccanismo
di articolazione che è stato ‘governato’ dal Comune di Arezzo e
affidato, per la parte operativa, a un’associazione individuata mediante
bando di gara”.
L’assessore
Stefania Magi risponde così alla recente
interrogazione consiliare di Alessio Mattesini e ricorda che
“l’aumentato flusso di migranti del 2014 sta seguendo, invece, un altro
percorso di accoglienza, non governato dai comuni ma dalle prefetture.
Il tavolo nazionale asilo ha proposto un criterio di riparto tra le
regioni basato su quello del fondo sociale nazionale, che prevede che
per 10.000 persone accolte in Italia ne siano destinate alla Regione
Toscana 628”. Al 31 ottobre gli accolti in Toscana sono 1.744 (fonte
Ministero Interno). Gli accolti tramite la prefettura in provincia di
Arezzo 249 (dati prefettura) di cui 121 nel Comune di Arezzo.
“La distribuzione intra-regionale e intra-provinciale avviene in
maniera pressoché casuale, in base alla disponibilità dei prefetti e di
soggetti privati che rispondono a essi – sottolinea l’
assessore Magi.
Ho ripetutamente sollecitato, sia come assessore sia come delegata Anci
Toscana per le politiche per l’immigrazione, l’adozione di criteri di
riparto, analogamente a quanto avviene di fatto a livello nazionale. Nel
luglio scorso ho inviato una proposta di riparto al prefetto di Firenze
e alla vice-presidenza della Regione Toscana, ricevendo risposta non
scritta e negativa”.
Chiesta, quindi, un’azione dell’Anci: “pochi giorni fa ho scritto al
presidente nazionale, Piero Fassino, affinché il Ministero dell’Interno
acceleri il passaggio ai Comuni della gestione dell’accoglienza,
passaggio già previsto dal piano nazionale, e l’adozione di criteri di
riparto all’interno delle regioni. Un primo risultato è stato il
rafforzamento della rappresentanza degli enti locali nei cosiddetti
‘tavoli di coordinamento regionale dei flussi migratori non
programmati’: comprenderanno oltre a prefetti e Regione, anche i
rappresentanti dei Comuni capoluogo. Il rappresentante ANCI non sarà più
solo con 10 prefetti in un tavolo coordinato dalla prefettura di
Firenze. In tale ambito il Comune di Arezzo, insieme ad ANCI e ad altri
comuni, risolleciterà l’adozione di criteri di riparto”.
Tra
SPRAR e prefettura sono 16 i Comuni della
provincia coinvolti nell’accoglienza di 300 persone. All’interno del
Comune di Arezzo è stata organizzata un’accoglienza diffusa in piccoli
gruppi in appartamenti. Questi sono situati in 22 indirizzi diversi, 20
in città per 116 persone e 2 in frazioni: Indicatore (13 persone) e
Bagnoro (8). Il Comune non ha un ruolo diretto nell’accoglienza fuori
dallo SPRAR, che segue la filiera Ministero Interno, prefettura di
Firenze, prefettura di Arezzo, soggetti privati che rispondono a bando.
“Abbiamo iniziato un dialogo con la prefettura – ricorda Stefania
Magi – affinché accolga nel nostro territorio in proporzione alla
popolazione residente, in linea con le altre province: non è interesse
del territorio fare i primi della classe ma agire dentro criteri di
equità distributiva. Ripartisca quindi gli accolti tra le 5 zone della
Provincia di Arezzo, con criteri da concordare in conferenza dei
sindaci. E infine obblighi i soggetti gestori dell’accoglienza a
raccordarsi con le amministrazioni comunali dei territori, sia per la
localizzazione che per i percorsi di integrazione”.