Ufficio stampa Comune di Arezzo
In occasione delle celebrazioni dei 140 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi e dei 90 anni di radio in Italia,
il
Museo dei mezzi di comunicazione organizza, in occasione della edizione
di ottobre della Fiera Antiquaria, il primo convegno sulla storia della
HI.FI.
Il convegno è correlato alla mostra Lalta fedeltà come ricerca della
perfezione acustica, che durerà fino al 9 novembre e si terrà nei tre
locali del centro di accoglienza turistica Benvenuti ad Arezzo.
Fausto Casi, direttore del museo: ”una stanza della Rai. Con oggetti
unici restaurati. Chiunque può visitarla per capire cosa significa un
mixaggio o lascolto in cuffia. Stiamo parlando di strumentazione che ha
consentito di raggiungere il più alto livello di riproduzione sonora
nella storia delle comunicazioni”.
L’assessore alle attività produttive del Comune, Paola Magnanensi,
commenta: “l’amministrazione è grata a persone come Fausto Casi che
dimostra sempre grande competenza. La sua collaborazione ha già dato
tanto alla Fiera Antiquaria, così come altri che amano la manifestazione
e che aiutano a portare l’immagine di Arezzo nel mondo. La Fiera è in
un buon momento di crescita, la legge regionale ci ha aiutato, a
novembre daremo qualche risultato e definiremo il programma dellanno
prossimo”.
Il convegno è previsto sabato 4 ottobre all’auditorium Aldo Ducci alle 10:
vi partecipano personaggi di fama nazionale e, tra questi, il principe
Guglielmo Giovanelli Marconi, nipote del grande Guglielmo Marconi, che
visiterà anche la Fiera Antiquaria. Del gruppo di personalità faranno
parte anche Claudio Girivetto, direttore del Museo della radio – TV
della RAI con sede a Torino, in rappresentanza proprio della televisione
di stato che ha fatto donazione al museo di materiale analogico
professionale: magnetofoni, giradischi, microfoni, mixer, cuffie,
serviti alla riproduzione del suono dal 1970 al 2010, quando sono
subentrati gli apparecchi digitali.
Veniamo alla mostra: oltre che delle donazioni della RAI, essa
si compone di altri pezzi straordinari donati o prestati dai soci AIRE,
l’Associazione Italiana per la Radio d’Epoca. La prima sala
vede esposte alcune delle apparecchiature magnetofoniche più complesse
che coprono la parte professionale della registrazione magnetica, ultima
generazione delle applicazioni analogiche, atta a riproporre lascolto
di musica in sala allo stesso livello di quella registrata e prodotta
negli studi RAI. Un angolo della sala è riservato ad alcuni cimeli
autentici RAI che ricordano la storia dei 90 anni della radio in Italia,
passata attraverso lURI (Unione Radiofonica italiana dal 1924 al
1927), lEIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche dal 1927 al 1945),
la RAI (Radio Audizioni Italiana dal 1945 al 1954 e definitivamente
Radiotelevisione Italiana dal 1954).
La
seconda sala vede esposto materiale storico
relativo alla registrazione. Il visitatore è portato a percorrere i vari
momenti di applicazione delle invenzioni che, dalla fine
dellOttocento, hanno permesso di arrivare a riprodurre suoni di
qualsiasi genere, senza nessuna distorsione percepibile. Levoluzione
dellelettronica ha portato alla registrazione magnetica a filo: questi
magnetofoni, negli anni 1930 1940, avevano circuiti elettronici con
amplificatori che consentivano di eccitare una testina che, in
prossimità del materiale sensibile, riusciva a depositare il messaggio.
Da questi al nastro magnetico, il passo è stato breve. Il brevetto nasce
in Germania durante la seconda guerra mondiale: un apparecchio con un
nastro magnetico registrabile che, nella qualità di registrazione, ha
superato la riproduzione con il filo di acciaio. È su questi magnetofoni
che si sviluppano le moderne invenzioni e lindustria si divide in due
settori per la qualità: amatoriale e professionale.
Nella
terza sala continua la storia del materiale
sulla incisione del suono. Tutto ebbe inizio con il fonografo di Thomas
Edison. Nel 1878 linventore statunitense brevettò questa macchina
parlante sfruttando lincisione della voce, prima in un rullo di
alluminio e poi di cera. La sala offre un percorso evolutivo del sistema
di riproduzione passando dal fonografo di Edison al grammofono di Emil
Berliner, che brevettò il disco alla fine dellOttocento, al giradischi
con testina elettromeccanica e amplificatore elettronico, al juke-box a
dischi multipli.
In questa sala cè anche un angolo celebrativo, con alcuni cimeli
marconiani dellepoca, dedicato ai 140 anni dalla nascita di Guglielmo
Marconi (1874 1937), il grande inventore della radio che, nel 1895,
fece il suo primo esperimento nella villa di Pontecchio presso Sasso
Marconi di trasmissione del segnale di radiotelegrafia creando le
fondamenta delle moderne telecomunicazioni elettroniche.