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Val di Chiana

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Castello di Civitella in Val di Chiana.

domenica 8 febbraio 2015

Berlusconi: Daremo il voto a riforme positive ma non accetteremo più tutto.



Ampi brani dell'intervento telefonico al primo incontro del "Governo ombra" organizzato da Gianfranco Rotondi a Roma

Silvio BerlusconiCi siamo sgravati di un peso, possiamo tornare a lavorare fortissimamente nella direzione di ricostruire un forte e compatto centrodestra e, sempre disposti a dare il nostro voto a qualunque proposta ci venga dalla sinistra che ritenessimo utile per il paese, riprendiamo il nostro ruolo di oppositori in pieno, a 360 grado. Siamo in una democrazia commissariata, dobbiamo operare perchè questa situazione possa essere cambiata e si possa tornare ad una democrazia completa.

Siamo stati dentro questo patto del Nazareno e da tutte le parti sono stati attribuite chissà quali intenzioni nascoste. Non c’è nessuna intenzione nascosta, c’era solo da parte nostra la coerenza di volere dare un contributo a quelle riforme che noi avevamo visto e che riteniamo ancora oggi importanti per rendere governabile il nostro Paese e che se anche vengono proposte, e finalmente, dalla sinistra meritano di essere portate a termine.
C’è qualcuno che questo spirito di condivisione non l’ha rispettato, non si sono rispettati quelli che erano gli accordi, lo spirito di condivisione è venuto meno proprio nel momento in cui si doveva eleggere la più alta istituzione della Repubblica.

Forza Italia aveva accettato per amore di riforma e di risultato positivo il doppio turno, che per il centrodestra è un disastro; la divisione in candidati nominati e in candidati eletti con le preferenze, una cosa che non sta i piedi; la lista unica che può essere ben realizzata per quanto riguarda l’attuale situazione della sinistra, ma è molto difficile per quanto riguarda purtroppo il centrodestra che è diviso in diverse forze politiche, lo sbarramento al 3 per cento,  che riguarderà solo l’opposizione che sarà estremamente frammentata, incapace di essere opposizione vera.


Non ci sentiamo più, di fronte a un comportamento di questo genere, di continuare nella direzione sin qui seguita. Daremo ancora il nostro voto a quelle riforme che verranno presentate e che riterremo siano positive per l’Italia e per gli italiani, ma non lo faremo più accettando tutto quello che avevamo fin qui accettato, proprio per amore di riforma, di risultato positivo.

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