Arezzo capitale della filiera della cultura, sia per valore
aggiunto che per occupazione, “per merito degli orafi”. Battute (quasi)
tutte le grandi città d’arte. E’ quanto emerge, un po’ a sorpresa, dal
Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza
sfida la crisi”, curato da Fondazione Symbola e Unioncamere e
presentato a Roma alla presenza del ministro dei beni culturali Dario
Franceschini. Il Rapporto ha analizzato dati e risultati delle 443.458
imprese italiane legate alla filiera della cultura e della creatività.
La provincia dove il sistema produttivo culturale porta maggiori
risultati è Arezzo: 9,0% in quanto incidenza di valore aggiunto e 10,4%
per occupazione. Merito non solo del Crocifisso del Cimabue o della Casa
del Vasari, ma soprattutto, spiega il presidente della Fondazione
Symbola, Ermete Realacci, “merito degli orafi”.
Tutto ciò conferma – spiega il presidente di Confartigianato Arezzo, Ferrer Vannetti,
un percorso che interessa non soltanto le imprese tradizionalmente e
direttamente coinvolte nel comparto culturale, ma la crescita importante
del settore artigiano in questo terreno, e in particolare del comparto
orafo come ha spiegato lo stesso presidente di Symbola, Realacci”.
E’ comunque impegnato in un percorso di sostegno forte al mondo della promozione culturale – insiste Vannetti -
non soltanto il settore orafo e gli artigiani ad esso legato, ma anche
un più vasto reticolo di attività che a tale settore fa riferimento”.
“Si tratta di opportunità – conclude il presidente di
Confartigianato Arezzo – che riguardano il mondo della cultura e della
creatività così come l’indotto tecnico e tecnologico dei servizi
collegati che interagisce con la promozione complessiva del territorio”.
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