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Val di Chiana

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Castello di Civitella in Val di Chiana.

martedì 11 novembre 2014

Migranti, l’assessore Magi: “In provincia di Arezzo sono accolte 50 persone con rete Sprar”.

Ufficio stampa Comune di Arezzo
Ufficio stampa Comune di Arezzo

“Il Comune di Arezzo è capofila di un progetto provinciale di accoglienza nella rete SPRAR, nell’ambito del quale sono accolte 50 persone così distribuite: 15 ad Arezzo, 11 a Montevarchi, 5 a Poppi, 7 a Sansepolcro. Infine ne hanno accolti 4 ciascuno i Comuni di Bibbiena, Bucine e Cortona. Un meccanismo di articolazione che è stato ‘governato’ dal Comune di Arezzo e affidato, per la parte operativa, a un’associazione individuata mediante bando di gara”.
L’assessore Stefania Magi risponde così alla recente interrogazione consiliare di Alessio Mattesini e ricorda che “l’aumentato flusso di migranti del 2014 sta seguendo, invece, un altro percorso di accoglienza, non governato dai comuni ma dalle prefetture. Il tavolo nazionale asilo ha proposto un criterio di riparto tra le regioni basato su quello del fondo sociale nazionale, che prevede che per 10.000 persone accolte in Italia ne siano destinate alla Regione Toscana 628”. Al 31 ottobre gli accolti in Toscana sono 1.744 (fonte Ministero Interno). Gli accolti tramite la prefettura in provincia di Arezzo 249 (dati prefettura) di cui 121 nel Comune di Arezzo.
“La distribuzione intra-regionale e intra-provinciale avviene in maniera pressoché casuale, in base alla disponibilità dei prefetti e di soggetti privati che rispondono a essi – sottolinea l’assessore Magi. Ho ripetutamente sollecitato, sia come assessore sia come delegata Anci Toscana per le politiche per l’immigrazione, l’adozione di criteri di riparto, analogamente a quanto avviene di fatto a livello nazionale. Nel luglio scorso ho inviato una proposta di riparto al prefetto di Firenze e alla vice-presidenza della Regione Toscana, ricevendo risposta non scritta e negativa”.
Chiesta, quindi, un’azione dell’Anci: “pochi giorni fa ho scritto al presidente nazionale, Piero Fassino, affinché il Ministero dell’Interno acceleri il passaggio ai Comuni della gestione dell’accoglienza, passaggio già previsto dal piano nazionale, e l’adozione di criteri di riparto all’interno delle regioni. Un primo risultato è stato il rafforzamento della rappresentanza degli enti locali nei cosiddetti ‘tavoli di coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati’: comprenderanno oltre a prefetti e Regione, anche i rappresentanti dei Comuni capoluogo. Il rappresentante ANCI non sarà più solo con 10 prefetti in un tavolo coordinato dalla prefettura di Firenze. In tale ambito il Comune di Arezzo, insieme ad ANCI e ad altri comuni, risolleciterà l’adozione di criteri di riparto”.
Tra SPRAR e prefettura sono 16 i Comuni della provincia coinvolti nell’accoglienza di 300 persone. All’interno del Comune di Arezzo è stata organizzata un’accoglienza diffusa in piccoli gruppi in appartamenti. Questi sono situati in 22 indirizzi diversi, 20 in città per 116 persone e 2 in frazioni: Indicatore (13 persone) e Bagnoro (8). Il Comune non ha un ruolo diretto nell’accoglienza fuori dallo SPRAR, che segue la filiera Ministero Interno, prefettura di Firenze, prefettura di Arezzo, soggetti privati che rispondono a bando.
“Abbiamo iniziato un dialogo con la prefettura – ricorda Stefania Magi – affinché accolga nel nostro territorio in proporzione alla popolazione residente, in linea con le altre province: non è interesse del territorio fare i primi della classe ma agire dentro criteri di equità distributiva. Ripartisca quindi gli accolti tra le 5 zone della Provincia di Arezzo, con criteri da concordare in conferenza dei sindaci. E infine obblighi i soggetti gestori dell’accoglienza a raccordarsi con le amministrazioni comunali dei territori, sia per la localizzazione che per i percorsi di integrazione”.

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