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Val di Chiana

Val di Chiana
Castello di Civitella in Val di Chiana.

giovedì 2 ottobre 2014

Incontro tra studenti aretini e quelli di Rondine.

Ufficio stampa Comune di Arezzo
 
Ufficio stampa Comune di Arezzo 
 
Gli studenti di Rondine hanno incontrato gli studenti aretini. L’’iniziativa si è svolta alla Casa delle culture nell’’ambito della Settimana per la pace ed è stata organizzata dall’’associazione Rondine cittadella della pace e dal comune di Arezzo che ha coinvolto le classi quarte e quinte degli istituti superiori.
““Il 2 ottobre – ha sottolineato l’’assessore alle politiche per l’integrazione Stefania Magi – è anche la giornata mondiale della non violenza dedicata al Mahatma Gandhi. Per il secondo anno consecutivo, proponiamo alle scuole questa formula: un confronto con gli ospiti dello studentato internazionale di Rondine, provenienti da paesi in guerra, artefici di questa esperienza d’incontro con il ‘nemico’, dietro al quale, si accorgono, si cela invece una persona. Le guerre trovano terreno fertile nella difficoltà a fare convivere popoli e culture diverse. A questa logica, noi vogliamo rispondere con il dialogo per superare la cultura della guerra. Serve uno sforzo quotidiano, costante, non basta certo una tregua per sancire la fine di un conflitto””.
Ermira viene dal Kosovo, è da tre anni a Rondine e ha il sogno di una laurea in psicologia. “”Dopo di che voglio tornare al mio paese natale per dare un personale contributo al suo sviluppo. A Rondine si arriva a discutere anche degli scontri che hanno lacerato o lacerano le rispettive nazioni di provenienza. Non mancano certo momenti ‘caldi’ durante queste discussioni ma imparando a capire il punto di vista altrui ne usciamo tutti cresciuti””.
Franco Vaccari: “”lo studentato di Rondine non è solo un’esperienza per coloro che fanno una scelta di vita è una testimonianza concreta che ha il fascino di regalare ai nostri giovani la fiducia in un mondo migliore. Il cammino dei protagonisti dello studentato internazionale ha il potere di insegnarci come la paura del diverso sia dentro ognuno di noi e come, tuttavia, le strade della speranza vadano percorse””.

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