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Val di Chiana

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Castello di Civitella in Val di Chiana.

giovedì 4 dicembre 2014

Capezzone: La risposta politica a "Mafia Capitale" è meno spesa pubblica.


La nota del Presidente della Commissione Finanze della Camera

Daniele Capezzone"Bisogna essere preoccupati non solo dell’illegalità. Il problema attuale è che, pure nella legalità, lo spreco di denaro pubblico è immenso.

Dichiarazione di Daniele Capezzone, Forza Italia, Presidente della Commissione Finanze della Camera

A titolo assolutamente personale, desidero svolgere alcune considerazioni e riflessioni su quanto emerge dalla cosiddetta vicenda "Mafia Capitale".

1. Ciò che affiora, al di là delle responsabilità personali da accertare, è un quadro devastante, una volta di più, per la credibilità della politica. Non comprenderlo significa essere dei marziani. E nessuno pensi di cavarsela con commissariamenti o con la logica di "scaricare" qualcuno, o di attribuire tutto all’incapacita’ o alla disonestà di qualche "mela marcia". O la politica ritrova una sua credibilità di fondo, oppure l’intero Paese è candidato al caos.

2. Va ovviamente salvaguardato, rispetto ad ogni singolo indagato, il principio costituzionale - per me sacro - della presunzione di non colpevolezza.

3. Non mi piace (di chiunque si tratti, magari anche del peggior criminale) che vengano diffusi video su operazioni di arresto.

4. Personalmente, non sono un fautore dell’uso largo dei reati associativi, con successivo inevitabile maxiprocesso: troppo spesso, temo, la lettura "sociologica" e il "racconto" rischiano di prevalere sull’effettivo accertamento delle responsabilità specifiche di ciascuno, e sulla concreta possibilità di distinguere gli innocenti (ce ne saranno) dai colpevoli (ce ne saranno).

5. In sede politica, tranne eccezioni individuali, mi pare purtroppo del tutto assente una chiave di lettura liberale. Il problema non può limitarsi alla pur giusta caccia ai corrotti. La questione di fondo è la quantità di denaro pubblico in gioco, il livello mostruoso della spesa pubblica, l’enorme mole di risorse per la cosiddetta "accoglienza" (più, su un piano diverso, la selva selvaggia di partecipate e municipalizzate, che non a caso in pochissimi vogliamo colpire e disboscare).

Questo trasforma tutto (pure gli immigrati, pure i rom, qualunque realtà) in un gigantesco business al quale attingere.

Se non si entra nell’ordine di idee liberale di ridurre la quantità di spesa e risorse pubbliche in gioco, tutto questo "miele" attirerà sempre malintenzionati e profittatori di ogni sorta.

E, per essere ancora più chiari, bisogna essere preoccupati non solo dell’illegalità. Il problema attuale è che, pure nella legalità, lo spreco di denaro pubblico è immenso."

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