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Val di Chiana

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Castello di Civitella in Val di Chiana.

martedì 27 maggio 2014

Gesto concreto dei cacciatori aretini per il reparto di neonatologia di Arezzo .

Ufficio stampa Provincia di Arezzo
Ufficio stampa Provincia di Arezzo 
 
Ospitata, come di consueto, dal palazzo della Provincia la cerimonia di consegna di un’importante donazione da parte dei cacciatori aretini al reparto di Neonatologia. Per il nono anno consecutivo, infatti, i cacciatori aretini hanno rinnovato il loro impegno di solidarietà nei confronti del reparto dell’Ospedale di Arezzo e del Comitato Aretino di Neonatologia.
In seguito al “Trofeo di solidarietà” tenutosi nei giorni 1, 3, 4 Maggio nelle Z.A.C. “Case del prete” della Federcaccia di Indicatore, che ha visto una buona partecipazione, sono stati raccolti dei fondi da destinare a questo importante scopo, al quale se ne sono uniti altri derivanti da Provincia di Arezzo ed ATC, oltre ad una donazione privata della famiglia Poggini. A questi si sono sommati poi ulteriori 300 euro offerti dalla sezione “Cinghialai” afferente al CALCIT, per un totale complessivo pari ad pari a 3.545 euro. La collaborazione con il Reparto ed il Comitato Aretino di Neonatologia, come detto, dura ormai da alcuni anni ed ha sempre visto i cacciatori aretini impegnati sul fronte della solidarietà.
Alla cerimonia di consegna hanno preso parte il Presidente della Provincia, Roberto Vasai, il Segretario Generale, Gabriele Chianucci e il Presidente della Federcaccia di Arezzo, Domenico Coradeschi, i quali hanno consegnato gli assegni direttamente nelle mani del Responsabile del Reparto di Terapia Intensiva dottor Marco Martini. “Ringrazio la Provincia, la Federcaccia e tutti i cacciatori che hanno contribuito a questa raccolta divenuta per noi ormai una gradita consuetudine. Queste iniziative per la raccolta di fondi sono necessarie ed indispensabili per acquistare strumenti per il reparto della neo natalità ed in particolare per il reparto prematuri, obiettivi importanti da perseguire tanto più in un periodo economico particolare come quello che stiamo vivendo”, ha commentato il dottor Martini.

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