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Val di Chiana

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Castello di Civitella in Val di Chiana.

venerdì 21 ottobre 2011

Allarme, l'Economia Aretina, non decolla

Ufficio Stampa dell'Osservatorio congiunto Camera di Commercio – Confindustria

I risultati del secondo trimestre 2011 confermano la tendenza che ha preso avvio dalla seconda metà del 2010: siamo sempre in presenza di un segno positivo e, quindi, di una crescita la cui intensità, però, si sta riducendo di trimestre in trimestre.
Nel secondo quarto dell'anno la produzione industriale in provincia di Arezzo è cresciuta dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2010, contro una corrispondente crescita osservata a livello regionale del 3,8%. La diversa dinamica regionale è un altro elemento caratteristico osservabile dall'inizio dell'anno: se in provincia si assiste ad un rallentamento della crescita, in regione al contrario si ha un irrobustimento della stessa. L'economia aretina in questo momento forse sta scontando nel dato complessivo alcune sue criticità peculiari quali per esempio la marcata specializzazione nel settore orafo, che sta attraversando un difficile momento, e la minor presenza di imprese medio-grandi che, come vedremo in seguito, sono quelle che presentano i migliori risultati.
Il fatturato presenta una crescita un po' più vivace (+2,8%), ma inferiore di 1,7 p.p. rispetto al primo trimestre dell'anno (+4,5%) e sempre al disotto del risultato regionale (+3,9%). Un segnale positivo proviene dall'indicatore degli ordinativi, che crescono del 9,2% rispetto al secondo trimestre 2010 e lanciano un positivo segnale per la seconda metà dell'anno.
Non accennano ad attenuarsi le difficoltà sul fronte occupazionale: nel secondo trimestre si ha infatti una flessione tendenziale dell'1%, decimo risultato negativo di una serie che ha preso avvio dall'inizio del 2009. L'intensità dei segni negativi si sta via via attenuando, ma non si è ancora avuta l'inversione di tendenza osservata a livello regionale.
A livello regionale Arezzo presenta un risultato produttivo intermedio nella graduatoria delle province: si piazza infatti al quinto posto insieme a Lucca, preceduta da Firenze (+11,4%), Prato (+3,8%), Pisa (+3,4%) e Siena (+2,1%). Più modeste le crescite di Pistoia (+0,9%) e Grosseto (+0,4%), mentre presentano delle flessioni produttive sia Livorno (-7,6%) che Massa Carrara (-2,5%).

I Settori di attività
Il secondo trimestre vede un deterioramento a livello settoriale della dinamica produttiva: se infatti nei primi tre mesi dell'anno c'era una netta preponderanza di settori in crescita (9 contro 2), nel secondo quarto aumentano i settori in difficoltà (5) che quasi eguagliano in numerosità quelli in crescita (6).
Nel dettaglio le specializzazioni che presentano le criticità più rilevanti sono il settore del legno-mobili, che presenta una flessione della produzione del 20,1% e l'oreficeria (-13,1%). Meno pesanti le flessioni dell'industria alimentare (-1,9%) e di quella dei metalli (-0,5%).
Sull'altro fronte, ottimi risultato presentano le articolazioni della moda: tessile-abbigliamento (+9,1%), pelletteria (+18,1%) e calzature (+5,5%). Bene anche i minerali non metalliferi (+10,3%), la meccanica (+6,7%) e l'elettronica (+3,1%).

Le dimensioni d'impresa
Come accade ormai da tempo, sono le piccole imprese (da 10 a 49 addetti) a presentare i risultati più critici: nel secondo trimestre sono, infatti, l'unica classe dimensionale a registrare una contrazione sia della produzione (-4,2%), del fatturato (-4,3%) e degli ordinativi. Positivi gli andamenti degli indicatori per le medie imprese (50-249 addetti), che presentano un +5,8% della produzione, +6,5% del fatturato e +18,8% per gli ordinativi. Ancor più confortanti i risultati delle grandi imprese (oltre 250 addetti) che crescono a ritmo sostenuto in tutti gli indicatori: produzione +12,0%, fatturato +21,1% e ordini +36,6%.

L'EXPORT PROVINCIALE NEL II TRIMESTRE 2011
L'export aretino presenta nel secondo trimestre dell'anno una crescita marcata del 25,9%, condizionata solo in parte dai flussi del settore orafo allargato (metallo più prodotti finiti): i flussi al netto delle componenti dei metalli preziosi e dei prodotti di oreficeria presentano, infatti, una variazione positiva di tutto rispetto (+19,2%).
In linea con quanto già rilevato nei periodi precedenti i metalli preziosi (solo metallo, non prodotti finiti) continuano a crescere a ritmo sostenuto (+53,1%), mentre al contrario presentano una contrazione i flussi verso l'estero di gioielli e articoli di oreficeria (-7,4%), nonostante nello stesso periodo ci sia stata una sensibile crescita del prezzo dell'oro (+11% la variazione del prezzo in Euro e +25,8% in US Dollar) che ha contribuito ad elevare i valori monetari dell'export di settore.
Positivo il dato del sistema moda che nel secondo trimestre cresce nel complesso del 42,1%. Si tratta di una crescita condivisa in tutte le sue componenti: prodotti tessili +18%, abbigliamento +5,3%, maglieria +53,6%, pelletteria +91,2%, calzature +43,8%.
Anche tra gli altri settori c'è una generalizzata tendenza positiva: il comparto della chimica sale del 36,2%, quello dell'elettronica del 18,8%, i macchinari del 9,6%, le bevande (vino) del 28,8%, gli autoveicoli e rimorchi del 7,1%, solo per citare i principali in termini di valori monetari dei flussi. Al contrario presentano delle contrazioni i prodotti alimentari (-4,4%), le apparecchiature elettriche (-9%) ed i mobili (-5,6%).

“I risultati dell'Osservatorio Congiunturale per il secondo trimestre 2011 “sottolinea il Presidente dell'Ente Camerale Dott. Giovanni Tricca” evidenziano una situazione dove permangono numerose difficoltà e criticità per il nostro sistema economico. Vorrei però sottolineare gli elementi positivi che emergono dalla rilevazione. Innanzitutto la buona performance del settore moda che cresce in termini di fatturato, di produzione e di export (purtroppo non per quanto concerne l'occupazione).Si tratta di un segnale importante per un settore che, giova ricordarlo, è stato determinante per la crescita manifatturiera della nostra provincia ad iniziare dal dopoguerra. Sono inoltre particolarmente incoraggianti le prospettive legate alla crescita degli ordinativi nazionali ed internazionali in quasi tutti i settori escluso purtroppo quello dei metalli preziosi. Un segnale che, se verrà poi confermato nel successivo passaggio produttivo, potrà modificare in senso positivo l’andamento congiunturale dei prossimi mesi”.

"Tutti gli indicatori dimostrano in maniera chiara ed incontrovertibile il periodo estremamente delicato e difficoltoso che sta attraversando l’economia provinciale - dice Andrea Fabianelli, Presidente di Confindustria Arezzo - la situazione richiede il massimo impegno da parte di tutti, anche a livello locale, senza aspettare che le soluzioni e le risposte vengano solo da fuori, da Firenze o da Roma. Il nostro territorio deve tornare ad esprimere significative iniziative e decisioni concrete, deve fare scelte chiare e nette a favore dell'economia e dello sviluppo. Le amministrazioni e le parti sociali lascino da parte le divisioni, i distinguo ed i contrasti che hanno riempito le cronache delle ultime settimane; a mio avviso non ce li possiamo permettere. Per sostenere e rilanciare il territorio è necessario l’impegno costruttivo e propositivo di tutti”.

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